IL “GALILEI” INCONTRA RINA SANTORO

Incontro con l'autrice Rina Santoro sul libro "Nino e Antonio. Sud, 1918".

Nell’ambito della rassegna de “Il Galilei Incontra”, realizzata in collaborazione con la casa editrice Manni, lo scorso lunedì 15 aprile le studentesse e gli studenti della IV A e IV B del Liceo delle Scienze Umane, hanno avuto l’opportunità di dialogare con Rina Santoro, scrittrice salentina di romanzi e poesie e docente di francese e di italiano, che la Dirigente Scolastica Emilia Fracella ha avuto il piacere di accogliere e presentare.
Attraverso le riflessioni sul suo ultimo romanzo “Nina e Antonio”, i giovanissimi lettori, guidati dalle docenti di Scienze Umane, prof.ssa Tiziana De Giorgi e prof.ssa Daniela Posi, hanno potuto ripercorrere la storia di un paese dell’Italia meridionale, all’indomani della Prima guerra mondiale, devastato dalle epidemie, in cui miseria e sofferenza dominano incontrastate.
Sin dalle prime pagine prende avvio un’analisi attenta e realistica della condizione della donna. Nina, la protagonista, “sogna un’altra vita”, cerca un uomo che le permetta di “tagliare i capelli”, ma il suo goffo tentativo di ribellione viene punito dalla sorte, il suo sogno di libertà si rivela pericoloso e irraggiungibile e ciò la induce ad arrendersi e a sottomettersi alla cultura patriarcale del suo tempo decidendo di conquistare e poi sposare Antonio.
Anche Antonio continua a sognare nonostante tutto, si sente diverso, vuole liberarsi “dalle maschere del quotidiano”, rifiuta la banalità di una vita e di un destino già scritti, si sottrae alle lusinghe della mafia locale, ma al tempo stesso la consapevolezza della sua diversità lo fa sentire solo e spaventato dal futuro.
Ai tempi di Nina e Antonio “la solidarietà funziona bene, si conoscono tutti, si vive per la strada”, le difficoltà quotidiane vengono condivise e attenuate dalla presenza di una rete sociale di sostegno: una realtà, questa, molto lontana dalla nostra quotidianità.
Il romanzo si conclude con un’analisi di un tema quanto mai attuale: l’emigrazione, l’allontanamento dal paese natio alla ricerca di un mondo migliore. Questo allontanamento, però, ha inizio con un abbandono che, nei figli in particolare, genera dolore e senso di colpa dovuto a una personale interpretazione della realtà.
Il senso di sconfitta di fronte ad ogni tentativo di cambiamento circola in tutta la narrazione che, però, si conclude con un messaggio chiaro di speranza, con un invito a non arrendersi.
Lodevole la partecipazione degli studenti e delle studentesse che, in una conversazione partecipata e autentica, hanno espresso emozioni che accomunano generazioni così distanti.
L’incontro si è concluso con la suggestiva esecuzione al pianoforte di una canzone popolare da parte della studentessa Miriana Anglano della IV B del Liceo delle Scienze Umane.

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