ORIENTAMENTO IN INGRESSO
Cari ragazzi, cari genitori,
parte il programma del Liceo ‘Galileo Galilei’ di Nardò per l'ORIENTAMENTO IN INGRESSO!
Una scuola attenta alla formazione globale degli studenti, uno spazio educativo stimolante e accogliente in cui sviluppare le competenze disciplinari e trasversali indispensabili per la società del nostro tempo.
Sono numerosi i Laboratori attivati per illustrare la nostra ampia Offerta Formativa:venite a trovarci nei giorni indicati e negli #OpenDay!
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INCONTRO CON L'AUTORE UGO FOA'
Un incontro che non si dimentica, quello con Ugo Foà, un incontro che lascia il segno. E non potrebbe essere diversamente, di fronte ad un uomo di 95 anni che ha vissuto in prima persona gli orrori di un periodo buio della storia italiana, quello delle leggi razziali. Lui, un italiano come noi, ma di razza ebraica, che all'età di 10 anni, con Regio Decreto Legge del 5 settembre 1938, viene espulso dalla scuola pubblica perché ebreo. “La mamma ci chiamò in cucina, ci disse che quell'anno non avremmo iniziato la scuola: niente ginnasio per me, e niente scuola neanche per i miei fratelli. Ero frastornato, non capivo, avevo paura di aver fatto qualcosa di male, che fosse una punizione”. Così Ugo Foà racconta nel suo libro, così lo ricorda di fronte ad un folto pubblico riunitosi per ascoltare la sua testimonianza nella Biblioteca Vergari di Nardò. A volere fortemente questo incontro, la Dirigente scolastica del Liceo “Galileo Galilei” di Nardò, Emilia Fracella, che, nell'ambito del progetto “Il Galilei incontra”, ha proposto la lettura del libro “Il bambino che non poteva andare a scuola” (Editrice Manni), alle classi terza A e terza B dell'Indirizzo classico. Gli studenti hanno dialogato con l’autore, rivolgendogli domande, leggendo passi tratti dal libro, recitando poesie, il tutto in un’atmosfera di emozionante silenzio. Il pubblico presente in sala ha apprezzato l'empatia dello scrittore, la lucidità del racconto, la sua volontà di tramandare memoria del passato ai giovani che sono il futuro dell'umanità e che mai, anche in tempi difficili come i nostri, dice lo scrittore stesso, devono perdere la fiducia che il mondo possa un giorno essere migliore. È palpabile l'emozione di Foà quando racconta che stare tra gli studenti oggi, lo risarcisce di quei 1000 giorni di scuola che gli sono stati strappati a causa delle leggi razziali. È ammirevole il tono con cui parla, pacato, sereno, composto, quello di chi la Storia l'ha vissuta sulla propria pelle e la rivive ogni volta che la racconta e insieme si interroga, con la saggezza propria dell’età senile, sul perché siano potuti accadere quei fatti. Qualcuno non ha sopportato neanche il ricordo, come Primo Levi, altri hanno sentito, anche se a distanza di anni, l'urgenza di raccontare. La scuola, allora, diventa luogo di formazione, luogo di crescita sociale e civile, luogo che promuove la tolleranza e sradica i pregiudizi; l'istruzione, come dice la Dirigente nel suo intervento finale, un diritto che non deve essere mai negato.
Un grazie sentito da tutta la comunità scolastica allo scrittore, alla Casa editrice Manni e al Comune, rappresentato in sala dall'assessora Giulia Puglia, che ha concesso al Liceo Galilei la possibilità di fruire di uno spazio di promozione culturale come quello della Biblioteca comunale.
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